A causa dell’aumento crescente del prezzo del gas, il governo ha varato una normativa specifica per ritardare l’accensione del riscaldamento di 15 giorni. Inoltre si ridurrà l’attivazione degli impianti di un’ora giornaliera. Naturalmente, le date per l’accensione non sono le stesse in tutta Italia, ma vengono rispettate le aree per il tipo di clima come di consueto. 

In questo articolo ti aiutiamo a comprendere quando dovranno essere accesi i riscaldamenti zona, per zona nel 2022/2023. 

A cosa si deve fare riferimento per accendere il riscaldamento?

Innanzitutto per quanto riguarda le aree di suddivisione climatica, bisogna sapere che la normativa rispecchierà quella della normativa nazionale DPR n. 412/1993 e la legge n. 10/1991. Le zone climatiche sono definite in base ai gradi giornalieri. Inoltre, la stessa norma definisce le regole generali relative all’esercizio impianti termici di climatizzazione invernale.

Ogni condominio delibera tramite assemblea gli orari di accensione dei riscaldamenti all’interno del proprio condominio; rispettando la normativa nazionale in materia.

Possono sopraggiungere, anche eventuali provvedimenti presi dai comuni in caso di condizioni meteorologiche avverse. In questo caso si potrebbe prorogare l’accensione degli impianti, anche in periodi diversi da quelli ordinari, nel rispetto del limite della durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria.

Aree e zone climatiche per riscaldamento

Le zone individuate per aree climatiche sono classificate con le lettere A, B, C, D, E ed F. 

La zona A comprende: le isole più a sud dell’Italia e le provincie più calde come Lampedusa e Porto Empedocle. 

La zona B comprende alcune città siciliane come Trapani, Messina e Agrigento e la zona di Reggio Calabria. 

Nella zona C sono incluse: Napoli, Imperia, Taranto e Cagliari.

Nella zona D ci sono alcune città del centro Italia come: Firenze, Roma e Ancona oltre a Oristano in Sardegna e Foggia in Puglia.

La zona E prende Aosta, Torino, Milano, Bologna e l’Aquila.

La zona F comprende invece tutta la zona alpina

Date per zone in cui accendere il riscaldamento

Il decreto del 6 ottobre 2022 sancisce i nuovi orari di accensione del riscaldamento in base alle dinamiche attuali, causate dallo scoppio della guerra fra Russia e Ucraina.

Per quanto riguarda la zona F non esiste alcun limite di accensione sia per data specifica, sia per orario.

Alla Zona E vengono imposte le seguenti date: dal 22 ottobre al 7 aprile con il limite di 13 ore giornaliere.

La zona D dovrà aspettare ancora due settimane; i riscaldamenti potranno essere attivi dal 8 novembre al 7 aprile, con limite orario di 11 ore giornaliere.

Le città classificate nella zona C potranno attivare il riscaldamento dal 22 novembre e dovranno spegnerlo il 23 marzo, con il limite di 9 ore giornaliere.

La zona B ha il limite giornaliero di 7 ore, mentre i riscaldamenti saranno accesi dall’8 dicembre al 23 marzo.

La zona A, la più calda, potrà attivare il riscaldamento dall’8 dicembre al 7 marzo, con un limite giornaliero di 5 ore.

Speriamo  di averti chiarito le idee. Ricorda che rispettare il regolamento significa risparmiare energia e non andare incontro a possibili sanzioni. Pertanto se hai un riscaldamento autonomo cerca di adeguarti alla normativa.

Se vuoi migliorare e prestazioni del tuo impianto e limitare gli sprechi ti consigliamo di sostituire il tuo vecchio impianto con uno di ultima generazione. Chiedici informazioni per un sopralluogo e saremo noi a guidarti verso la scelta giusta per te.

Alla prossima!

 

Se sei interessato al Bonus Caldaie 65%, contattaci ora!

Fidati dell’esperienza, contattaci per la manutenzione della tua caldaia, sapremo darti tutte le informazioni a riguardo.

Perché sostituire una vecchia caldaia aiuta l’ambiente?
Finanziamento per un nuovo impianto di riscaldamentoFinanziamento per un nuovo impianto di riscaldamento: come funziona?

Altri articoli che potrebbero interessarti