Molti comuni italiani hanno effettuato un ulteriore proroga all’accensione dei riscaldamenti, in seguito alle elevate temperature di ottobre. Un’arma contro il caro energia che ha permesso di rinviare la partenza degli impianti di riscaldamento di una o due settimane, rispetto all’ultimo decreto governativo.
In questo articolo spieghiamo di cosa si tratta.
Cosa diceva il decreto governativo del 6 ottobre?
Il 6 ottobre l’ex ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani firmò l’ultimo decreto che posticipava l’accensione dei riscaldamenti di 8 giorni, in ogni zona in cui è suddivisa l’Italia, in tema energia.
Il decreto, inoltre, aveva ridotto di quindici giorni il periodo di funzionamento del riscaldamento per il prossimo inverno: la data di accensione era stata posticipata di otto giorni, mentre quella di spegnimento è stata anticipata di sette. Il decreto prevedeva anche di ridurre di un’ora gli impianti.
Quali comuni hanno rinviato?
Molti sindaci hanno preso in autonomia l’iniziativa di posticipare ulteriormente la data di accensione, in base alle alte temperature di ottobre; le quali hanno permesso di non soffrire il freddo anche senza il riscaldamento.
A Milano, ad esempio, il sindaco Sala ha posticipato di una settimana l’accensione del riscaldamento, così, come Bergamo, Cremona e Varese.
La data di fine ottobre è stata seguita anche da molti comuni emiliani, veneti e friulani, con un differenza minima di uno o due giorni.
Diverso per ora è il caso del centro e sud dove si prevedeva comunque l’accensione dei riscaldamenti da fine novembre ai primi di dicembre.
Quali eccezioni ci sono?
Restano comunque alcune eccezioni già vigenti nel decreto del 6 ottobre; sono dispensati dal rinvio:
- gli ospedali
- le cliniche
- le case di cura
- le strutture protette per l’assistenza e ricupero di tossicodipendenti
- sedi di rappresentanze diplomatiche
- organizzazioni internazionali ( non situate in condomini)
- scuole materne e asili nido
- piscine e saune
- attività artigianali e industriali
Si può contribuire al risparmio energetico in altri modi?
Si può contribuire ulteriormente al risparmio energetico, scegliendo dispositivi di riscaldamento all’avanguardia, capaci di sfruttare al meglio l’energia, senza sprecarla.
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